Picco Luigi Amedeo - Elettroshock



Siccome e' evidente che sia pazzo (sto lavorando tanto e scalando poco), ho bisogno di un trattamento psichiatrico un po' old school, di quelli che lasciano il segno: un elettroshock! E' da tempo che se ne parla con Lorenzino e l'occasione del suo passaggio in Lombardia e' propizia e va colta al volo. Un traffico inusuale sul mio ormai abituale giro "Tonale Aprica" mi fa arrivare decisamente in ritardo rispetto a Lorenzino, ma al pelo per condividere il sentiero con Roberto e Giacomo. Faccio lo zaino di corsa e riesco a lasciare in macchina imbrago, magnesio (tanto lo porto a spasso ma non lo uso mai) e mazzetta di nut (che porto sempre e non uso mai); mi viene il sospetto di aver dimenticato qualcosa quando sono alla piana dell'Allievi, ma ormai e' tardi. Gioco il jolly e chiedo ad Armando se ha un imbrago da prestarmi. Vista la meta mi presta il suo personale. Il picco e' preso d'assalto: tre cordate su Elettroshock! Ci precedono Christophe Dumarest con cliente (cliente incredibile, che ha fatto il tiro di 8a con tre resting e per il resto non ho mai visto appeso) e poi ci siamo noi quattro. Gia' il primo tiro con mani e piedi freddi fa capire cosa ci aspetta, e gli altri non smentiscono le aspettative. Siccome erano serviti piu' giorni per aprire i primi sei tiri e un giorno solo per concludere la via, immaginiamo che dopo il sesto tiro andremo via di corsa: non e' cosi', la stanchezza avanza, i passi obbligati non mancano e la chiodatura non consente troppo di distrarsi... In ogni caso un minuto prima delle 16 siamo fuori, in evidente "etat de choc" (arrivera' pure quella prima o poi)