Torre Trieste - Carlesso Sandri



Assolutamente persuasi di scalare la via piu' bella della Trieste (ci vuole motivazione per andare li', la discesa non e' proprio come l'avvicinamento a Galbiate), partiamo agguerriti con Saverio (che pero' avra' un attacco di sinusite e tornera' indietro prima della cengia), Mattia, Angelo, Jacopo e la cordata indipendente Edo Francesco diretta alla Cassin. I primi tiri, in comune per tutti, vanno svelti e bene. Appena le vie si separano capiamo il tranello: si inizia a ravanare. La via richiede notevole intuito e la roccia e' a tratti putrida, molto spesso coperta di ghiaia e sassi. Le sole corde che scorrono fanno cadere di tutto. Lentamente troviamo la nostra strada. Alla seconda Cengia vediamo Edo e Francesco che sono quasi alla nostra altezza. La roccia qui diventa molto migliore e il ritmo di scalata si fa piu' serrato. Il tiro di A1 e' inquietante, ma poi torna tutto bello. Usciamo per la via originale, scoraggiati (erroneamente) dal giallo della variante Hasse. Qui un sasso colpisce Jacopo e ci costringe alla cordata a grappolo giapponese per salvare capra e cavoli (una ritirata dalla Carlesso con 4 chiodi e' praticamente impossibile). Con studiata lentezza arriviamo in cima, e fortunatamente la mia memoria funziona. La discesa va via liscia senza imprevisti e senza intoppi. Con le ultime luci del giorno raggiungiamo gli zaini e Saverio che, santo, ci ha aspettati alla macchina tutto il giorno. N.B. Tutte le relazioni disponibili sul mercato non sono molto affidabili, per questo consiglio ai ripetitori di scaricare la mia che dovrei firmare (su suggerimento di Jacopo) Enrico Della Magnolia indicando bene i tempi: 15 minuti per l'avvicinamento, 2 ore per la salita in 10 tiri, 30 minuti per la discesa, sfortunatamente smisurata rispetto alla salita.